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TIRO al BARATTOLO

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davanti ad una tragedia

11 gennaio 2012

Il peschereccio Santa Lucia II è affondato a 16 miglia circa a largo di Livorno, davanti alle secche di Vada. Il bilancio è di un morto e un disperso, mentre un terzo membro dell'equipaggio è stato recuperato in vita da un altro peschereccio. Probabilmente la rete si è agganciata al fondo ribaltando l’imbarcazione. Il marittimo deceduto è Silverio Curcio ed il disperso, sembra sia rimasto all’interno della imbarcazione, è il figlio Davide. Tutto pare si sia svolto in una frazione di secondi senza dare il tempo di percepire quanto stava succedendo.

Unico superstite è il marinaio Roberto Caddeo, originario della Sardegna, che è riuscito a nuotare ad aggrapparsi al relitto. Lui stesso ha recuperato il corpo di Silverio, immaginando che fosse ancora in vita. Sostanziale è stato il soccorso del pescareccio Erpiù che si trovava nelle vicinanze.

La Stella Maris di Livorno è intervenuta per prestare assistenza al marinaio superstite, che viveva a bordo del Santa Lucia e che nel naufragio ha perso ogni cosa. Nell’episodio, portando lenti a contatto, ha contratto un’ infiammazione agli occhi e necessita di stare in semioscurità ed a riposo. I volontari della Stella Maris si sono preoccupati di recuperare del vestiario, un telefono cellulare e di trovare un alloggio sufficientemente protetto. In questo momento difficile e delicato si cerca di tutelare il marinaio anche dall’inevitabile assalto della stampa, offrendogli tutto il supporto possibile

Necessario è l'apporto di solidarietà che quotidianamente i volontari della Stella Maris offrono ai marittimi di passaggio dal porto di Livorno nel sostenerli nelle piccole necessità per chi si trova a vivere la estraneità in ogni porto. Nel Centro Stella Maris i marittimi possono trovare una casa lontano da casa.

Sostanziale è l'azione del volontariato in caso di eccezionalità, come questo, perché si ritrova solo possa avere accanto volti amici.

17 gennaio 2012

Abbiamo accompagnato al Traghetto per Olbia, Roberto Caddeo, il superstite del peschereccio naufragato davanti a Vada l’11 scorso.
Con lui sulla banchina Antonio Cusumano, don Luciano, alcuni aspiranti volontari della Stella Maris e le suore che lo avevano ospitato e curato in questi giorni.
Più che le medicazioni agli occhi ha fatto bene la cura del cuore: una ospitalità calda e familiare che le suore hanno saputo offrire. Roberto è tornato in Sardegna per rifare i documenti e riprendere il lavoro. Al suo ritorno dovrà affrontare anche un piccolo intervento chirurgico, ma sa di poter contare sull’affetto di tanti nuovi amici che Roberto si è saputo conquistare con la sua semplicità e schiettezza, con un atteggiamento schivo e riconoscente.
Lunedi si erano svolti i funerali di Silverio nella chiesa di San Benedetto che lui e la sua famiglia erano soliti frequentare. La chiesa era gremitissima e la comunità parrocchiale presente con una partecipazione intensa. Si è pregato per Silverio, ma anche per Davide, suo figlio, ancora intrappolato nel peschereccio in fondo al mare, ma anche per tutti i marittimi, i dispersi in mare, i migranti che non hanno raggiunto l’altra sponda.
Al bel gesto della comunità parrocchiale di fare una raccolta per la famiglia che si trova adesso in evidente stato di necessità, la Famiglia Curcio ha risposto devolvendo la raccolta alla missione nel Camerun con cui la parrocchia ha relazione.
Il Parroco, don Tomasz Zureck ha avuto parole affettuose che bene hanno interpretato lo stupore umano e l’angoscia di fronte al mistero della vita e dei suoi accadimenti, ci sono domande a cui è inutile cercare risposte. La Fede ci permette di guardare in avanti e l’amore di Dio ci dà la forza ed il coraggio di affrontare la fatica della vita che si fa difficile. La Gente di Mare ha mani forti e segnate dal lavoro, sono il segno di una fortezza d’animo che la vita di mare ha temprato. Il Signore è nostro amico, ci sta vicino sulle vie del mare come su quelle della terra ferma, o in quelle del Cielo a cui noi tutti siamo chiamati.